Se questi sono uomini

Le immagini dei sommersi e dei salvati invadono la nostra vita con una raccapricciante narrazione che indigna e angustia. Quel che sconvolge la ragione dell’homo sapiens è la continua perdita della memoria dell’umanità in cui la violenza barbara è la regola di ogni guerra. Il delirio dell’uomo solo al comando si esplica in un movimento che si espande a macchia d’olio con una caduta naturale su tutti coloro devono obbedire agli ordini moltiplicando il sadismo pervicace e gratuito. Non è solo in gioco “un operazione militare” ma ritorna sul palcoscenico della storia l’identità dei carnefici espressione altisonante della banalità del male. In tutto ciò c’è un equilibrio del terrore che dice: quel che faccio io oggi potresti farlo tu domani. Mi chiedo con rassegnata tristezza in quale guerra gli eserciti sono stati clementi e compassionevoli nei confronti non solo del nemico ma di esseri umani indifesi. Oggi vi è un’altra nazione aggredita che piange,soffre e grida e nessuno è in grado di fermare il massacro vile e la distruzione assoluta nell’impotenza conclamata di sedare la follia e di fronteggiare la volontà di dominio. Però oggi più che mai ci chiediamo se questi sono uomini.