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La fine della Prima Repubblica e la mafia

Perseguire mafie e corrotti in questo paese, e’ pericolosissimo!!! Spiego brevemente il perche’.

Nel 1992 cadeva l’alleanza di Governo gli ultimi decenni della Prima Repubblica,  composta da Socialisti, Democristiani e qualche altro partitino a rimorchio. Contemporaneamente, era in definizione il maxi processo a “cosa nostra” instaurato da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. L’occulta “protezione” del sistema politico, da sempre esistito in questa Nazione a “cosa nostra”, non poteva piu’ essere mantenuto come precedentemente era stato fatto, con l’aggiustamento” dei grandi processi contro il sistema mafioso ( non dimentichiamoci quel gran signore che corrisponde al nome di Carnevale che da Presidente di una sezione di Corte di Cassazione, sistematicamente, rinviava a nuovi processi infiniti quelli che perseguivano “importanti” uomini della mafia, rendendo cosi’ vana la stessa prosecuzione dei processi). Da qui la “pressione” mafiosa con minacce, stragi e omicidi eccellenti. Ma, in quel periodo, non era piu’ possibile “proteggere” il sistema mafioso perche’ cadeva tutto un sistema politico con cui la mafia aveva sempre convissuto e fatto affari. Giovanni Falcone, riusci’, infatti, dal suo posto di Governo a far ruotare chi doveva decidere in Cassazione sui processi e, pertanto, “cosa nostra” dovette subirsi pesantissime condanne definitive che tutt’ora vede molti boss e gregari dietro le sbarre con gli “ergastoli ostativi”. Da qui la pesantissima reazione di “cosa nostra” di Riina che minaccio’ di morte quei politici e loro familiari che da sempre avevano convissuto con la mafia. Accadono omicidi come quello dell’On. Lima e quello di uno dei cugini Salvo, potenti esattori siciliani legati alla Democrazia Cristiana; si minaccia pesantemente Andreotti e suoi familiari, Mannino, Mancino e molti altri. Accadono le stragi in cui trovano la morte prima Falcone e poi Borsellino. Accadono, a seguire, gli attentati di Roma, Milano e Firenze. La politica di un tempo decimata dagli arresti di Di Pietro, entra in forte fibrillazione. Ha paura e cambia i vertici di alcuni importanti Ministeri mandando i suoi “fedelissimi servitori” a chiedere cosa volesse la mafia per smettere l’attacco allo “stato democratico”. Riina e’ felice e afferma: “si sono fatti sotto” e prepara  quel famoso papello con una serie di richieste come l’abolizione delle condanne al max processo, l’abolizione del regime di detenzione 41 bis e altre richieste farneticanti di difficile attuazione. Cio’ nondimeno il Ministro della Giustizia “Conso” in una notte e nel silenzio assoluto dei media, abolisce il regime di 41 bis a piu’ di 300 detenuti mafiosi. Ma a Riina non basta, vuole tutto e subito, senza se e senza ma! Da qui il cambio di strategia che trova nel nr.2 e nel nr. 3 di “cosa nostra” Provenzano e Matteo Messina Denaro, degli alleati distruggendo gli stragisti di Riina. Infatti cadono tutti dal Riina stesso, al Santapaola ai Graviano ecc… Nel contempo nasceva un nuovo partito, Forza Italia, che garanti’ agli stragisti e a coloro che erano scesi a patti con lo stato, che tutto si sarebbe, con il tempo, “aggiustato”. Quindi, non si esegue la perquisizione nel covo di Riina dove si  sarebbero sicuramente trovate le prove delle richieste di Riina allo Stato; non si esegue l’arresto di Provenzano nel suo covo dove l’infiltrato Gino Ilardo porto’ i “fedelissimi” Carabinieri che stavano trattando per conto dello Stato; viene ucciso l’Urologo Attilio Manca che per conto dello Stato curo’ Provenzano in quanto pericoloso testimone;pochi anni  prima nel 1991  venne  ucciso in un agguato il Giudice Antonino Scopelliti che stava rigettando le istanze dei mafiosi del maxi processo in Cassazione; viene arrestato quel Colonnello dei Carabinieri ( Michele Riccio) che porto’ il suo infiltrato Ilardo a tentare vanamente l’arresto di Provenzano, per indurlo a tacere; viene ucciso l’infiltrato Luigi ilardo che poteva svelare retroscena di omicidi “eccellenti” e la partecipazione dello stato in stragi degli anni 70 con l’ausilio di mafie ed eversione di destra e sinistra; viene fatta sparire l’agenda rossa di Borsellino nell’attentato di via D’Amelio e tanto, tanto altro… “cosa nostra” promette di fermarsi, di non eseguire piu’ importanti omicidi e stragi, inabissandosi e continuando indisturbata a proseguire i “suoi affari”. Lo Stato e’ salvo, lo Stato se ne frega dei suoi morti innocenti e dei suoi eroi e si “accorda cosi’ con la mafia”. Ma oggi vengono al pettine le promesse che si devono mantenere e cioe’ le liberazioni degli stragisti e dei mafiosi che si accordarono con lo Stato. Pena le rivelazioni dei retroscena di quanto sopra riferito. Vi pare mai possibile condannare i “fedeli servitori dello stato” che hanno contribuito a tutto cio’…non e’possibile che uno stato condanni se stesso!!! 

Cosa si fa per cercare di “sistemare” il tutto? Si ci inventa una legge che viene da lontano per abolire l’ergastolo ostativo e fare uscire tutti…Non sia mai qualche mafioso stragista sveli tutti i retroscena e chi sono i potenti i politici e i loro complici Istituzionali che scesero a patti con la mafia…!!!

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