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Nuovo quotidiano d'opinione e cultura
Il tempo: la ricchezza per l’umanità
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Perché non si è sciolta la Nato?

La guerra, tutte le guerre, sono figlie del delirio di onnipotenza e di prevaricazione dei governanti.

Esseri umani mediocri, che rinunciano al dialogo, all’ascolto delle ragioni degli altri, alla pacifica convivenza.

Nella tragica vicenda della invasione russa nel territorio ucraino, senza sminuire le gravi responsabilità di Putin, una riflessione appare necessaria.

La “guerra fredda” è finita da tempo, ed il muro di Berlino non esiste più da alcuni decenni.

Il Patto di Varsavia è stato sciolto.

Per quale ragione non è stata sciolta la NATO, alleanza militare tra alcuni Paesi del c.d. “mondo occidentale”?

Anzi, si è operato per rafforzarla?

E perchè si pensa di estenderla sino al confine con la Russia?

Molti anni fa una parola d’ordine delle forze progressiste del nostro Paese era ” fuori l’Italia dalla NATO”!

Oggi, in una situazione storico-politica diversa, per favorire il dialogo e la pacifica convivenza, mi sento di affermare che la NATO va sciolta, e che deve essere dato nuovo impulso al ruolo dell’ONU.

Sono le Nazioni Unite  il luogo per il confronto e la risoluzione delle controversie tra gli Stati.

Vennero istituite per tale ragione.

Oggi, purtroppo, appaiono sempre più una scatola vuota.

È il segno tangibile che il livello della classe politica mondiale si è notevolmente abbassato, e che una crescente follia prende il posto della ragionevolezza.

Occorre fermarsi in tempo, altrimenti ai nostri figli e nipoti lasceremo nuovi baratri e angosce senza fine.

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Laureato in Giurisprudenza nell’ Università di Catania. Avvocato penalista di lunga e consolidata esperienza, patrocinante presso la Suprema Corte di Cassazione e Giurisdizioni Superiori. In particolare modo svolge attività di assistenza e consulenza legale, nonché attività di rappresentanza e difesa in sede contenziosa e stragiudiziale, principalmente nel settore del diritto penale e prevalentemente nelle seguenti materie: Reati contro l’ordine pubblico; Reati contro la Pubblica Amministrazione; Reati contro la persona; Responsabilità medica; Diritto penale del lavoro; Reati contro il patrimonio. E’ stato uno dei fondatori del Movimento La Rete e poi deputato regionale dello stesso gruppo politico all’Assemblea Regionale Siciliana per due legislature. E’ un animatore e un attivista dell’impegno antimafia a Catania in Sicilia e si è distinto nell’attività professionale difendendo molti collaboratori di giustizia che hanno reciso i legami con Cosa Nostra.
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