Salario minimo in Europa

In Italia ancora non c’è intesa in Parlamento
In tutta Europa si aspetta ancora di realizzare una normativa che garantisca un salario minimo. Mentre adesso la Germania va avanti e ha varato un aumento a 12 euro all’ora rispetto 9,82 pagato allo stato attuale con un aumento quindi del 20% che sarà in vigore dal primo ottobre. Il portavoce del governo Steffen Hebestreit ha annunciato questo aumento in una conferenza stampa. La misura era uno dei progetti più importanti dei socialdemocratici, concordata nel programma con Verdi e Liberali. Facendolo un calcolo per chi lavora 40 ore settimanali lo stipendio arriverà a circa 2.110 euro mensili, mentre in questo momento la busta base non poteva scendere sotto i 1.621 euro.
Mentre nel nostro Paese il salario minimo legale non esiste e non è ancora disciplinato. Non c’è infatti una soglia di retribuzione al di sotto della quale il datore di lavoro non possa andare sul piano retributivo. Nel momento attuale ci sono diverse proposte in Parlamento che non hanno ancora trovato l’accordo delle forze politiche. Bisogna riconoscere che soprattutto il Movimento 5 Stelle guidato Giuseppe Conte ha ribadito e si è impegno arrivare immediatamente all’approvazione di una proposta. Infatti c’è un disegno di legge in Senato firmato da Nunzia Catalfo che fissa l’asticella a 9 euro lordi immaginando 40 ore settimanali si arriva 1.540 euro lordi. Ora anche il Pd nelle scorse settimane ha manifestato la sua posizione favorevole sul salario minimo e Enrico Letta l’ha posto tra gli obiettivi di di medio e lungo periodo. Tuttavia i pentastellati sono isolati all’interno dell’attuale maggioranza di governo e ,quindi, fanno pressione sul Pd affinchè si arrivi ad una convergenza sul Ddl Catalfo.
Vi è anche un’altra proposta di Forza Italia che è invece quella di legare il salario minimo alla produttività. “Pretendere salari più elevati a prescindere”, affermava la presidente di Forza Italia, Anna Maria Bernini, “creerebbe un cortocircuito tale da mettere in ginocchio interi comparti economici”.
Facendo un esame negli altri Paesi europei abbiamo la Spagna che è andata avanti raggiungendo un accordo tra governo e sindacati Ccoo e Ugt, dando cosi via libera formale alla riforma: il salario minimo è stato determinato a 1.000 euro su 14 mesi, anche con validità retroattiva al primo gennaio. Vi è un aumento di 35 euro in più rispetto all’attuale stipendio minimo che si attestava a 965 euro al mese per quattordici mesi. Questa intesa ha spaccato le forze sociali con il Ceoe e le organizzazioni imprenditoriali del Cepyme che si sono dette contrarie respingendo all’unanimità la proposta del Governo.
I dati che si ricavano dell’ Eurostat vedono il Lussemburgo in testa alla classifica dei Paesi Ue, con 2.256 euro di salario minimo mensile.Poi si parte da 1.774 euro in Irlanda, da 1.725 in Olanda. Poi 1.658 euro in Belgio, 1.603 in Francia. Dopo la Francia segue infatti la Spagna che su 12 mensilità passa da 1.125 a 1.167 euro, quindi la Slovenia a 1.074 euro, ancora Portogallo 822, Malta 792, Grecia 773, Lituania 730, Grecia 773, Polonia ed Estonia 654. Le ultime due nazioni sopra i 600 euro sono Slovacchia (646) e Croazia (623). In Ungheria si scende a 541, in Romania a 515 euro. Mentre il fanalino di coda dell’Unione europea è la Bulgaria con 332 euro.