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L’omicidio mafioso del capitano Mario D’Aleo, ucciso insieme a due colleghi

Mario D’Aleo era un giovane capitano dei Carabinieri della compagnia di Monreale e la mafia lo trucidò a soli 29 anni uccidendolo insieme a due colleghi carabinieri ,Giuseppe Bommarito di 38 anni, e Pietro Morici di 26 anni, il 13 giugno 1983 in via Cristoforo Scobar, da un commando composto da tre persone che tesero un agguato ai militari mentre si trovavano a bordo della loro auto di servizio. D’Aleo a 26 anni aveva preso il posto a Monreale di Emanuele Basile, anch’egli assassinato da Cosa Nostra nel 1980, mentre gli altri due carabinieri trucidati avevano già operato a fianco del capitano Basile . D’Aleo aveva avviato indagini assai penetranti sulla mafia del circondario monrealese, che era composta dalla truculenta e agguerrita cosca di San Giuseppe Jato, di cui era i capi Bernardo e Giovanni Brusca . Questi valori militari guidati da D’Aleo operarono nel territorio perquisizioni, fermi e arresti fra i quali quello per favoreggiamento personale nei confronti di Giovanni Brusca, sospettato di aver dato alle fiamme un automezzo. Nelle stesse operazioni condotte  venne sorpreso il capomafia di Monreale Salvatore Damiani mentre teneva un summit  con altri mafiosi e in questa occasione avvenne anche un conflitto a fuoco. Poi  D’Aleo seguendo le orme del suo predecessore indagò anche sugli affari dei Brusca nella società produttrice di calcestruzzi “Litomix S.p.A.”, in cui si scoprì anche il coinvolgimento di Angelo Siino ,che in seguito venne definito il “Ministro dei lavori pubblici di Cosa Nostra. Per scoprire gli autori di questa strage si sono dovuti attendere  le confessioni dei collaboratori di giustizia Calogero Ganci e, soprattutto, di Francesco Paolo Anzelmo . Per questa terribile strage di via Scobar sono stati condannati all’ergastolo, in quanto mandanti, Michele Greco, Totò Riina, Bernardo Provenzano, Pippo Calò, Giuseppe Farinella e Nenè Geraci. Dalle risultanze processuali emerse che gli esecutori materiali sono invece stati individuati in Angelo La Barbera, Salvatore Biondino e Domenico Ganci, il quali spararono contro i tre carabinieri dopo essere scesi dall’autovettura guidata proprio da Anzelmo. Sul luogo dell’eccidio era presente anche una seconda auto che supportava i killer e  che aveva a bordo Giuseppe Giacomo Gambino, nonché  Raffaele e Calogero Ganci. A questi valorosi militi è stata conferita la Medaglia d’oro al valor civile. Il capitano D’Aleo seguì il filone investigativo intrapreso dal predecessore non fermandosi di fronte al pericolo di una mafia che dominava il territorio. In suo ricordo e del Capitano Emanuele Basile che era stato sempre comandante della Compagnia di Monreale la giornalista Michela Giordano ha scritto il Libro Quando rimasero soli. Nel 2018 il nipote Marco D’Aleo ha pubblicato il libro “Per sempre fedele”, scritto insieme a Valentina Rigano. Qualche anno fa in una cerimonia pubblica e commemorativa in via Scobar il generale Robusto, suo compagno di corso, ha ricordato la figura dell’ufficiale ai tempi in cui faceva parte del battaglione Liguria a Genova, prima che l’ufficiale  venisse destinato a Monreale proprio per prendere il posto del capitano Basile. In questa occasione Mario D’Aleo è stato ricordato oltre che come un brillante investigatore , come un uomo allegro, simpatico e pieno di vita destinato certamente ad una splendida carriera proprio per le sue virtù umane e qualità professionali. Il sacrificio di questi uomini, penso sia servito molto per rendere sempre più forte e solido l’impegno della Stato contro la mafia. Oggi la mafia non uccide più servitori dello Stato come faceva tanti anni fa, ma, rappresenta, pur sempre un terribile cancro sociale difficile da estirpare se non si ha la collaborazione fattiva e l’impegno costante  di tutti i cittadini e di tutte le istituzioni dello Stato.

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Rosario Sorace, nasce a Giarre il 13 maggio 1958;nel 1972, a 14 anni, inizia un intenso impegno politico e sociale. A soli 25 anni diventa segretario regionale dei giovani socialisti in Sicilia e dopo due anni, nel 1985, viene eletto al Consiglio Comunale di Giarre. Successivamente, viene eletto al Consiglio Provinciale di Catania dove svolge la carica di Assessore allo Sviluppo Economico. Nel 1991 viene eletto Segretario della Federazione Provinciale del PSI di Catania. Nel contempo consegue la laurea in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Catania in cui oggi svolge il servizio in qualità di funzionario di Biblioteca del Dipartimento di Scienze Chimiche. È giornalista pubblicista. Collabora dal 2018 con i giornali on line IENE SICULE, SIKELIAN, IL CORRIERE DI SICILIA e AVANTI LIVE. È un grande di lettore di prosa e scrittore di poesie.
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