La tragica vicenda della Repubblica Romana

In questi giorni cadeva l’anniversario della nascita, ha avuto l’effetto di dare una svolta alla questione italiana.
Ha dimostrato che in una Europa di teste coronate che hanno rischiato di vacillare dopo la tempesta del 1848, per non parlare della caccia allo spettro del comunismo, non ci sarebbe stato spazio per una repubblica democratica di stampo mazziniano a Roma nella sede del Papa e nel resto del paese.
Una Italia libera, democratica ed indipendente avrebbe scatenato nei popoli europei la caduta di monarchie e imperi plurisecolari.
A tutti coloro che avrebbero voluto una Italia democratica e non monarchica come avvenne nel 1861, consiglierei di studiare la storia della Repubblica Romana ed in particolare della sua Costituzione che ha fatto da modello alla nostra, si potrebbero trovare tante risposte.
Forse per questo dopo la vicenda della Repubblica Romana, l’iniziativa e quindi la gramsciana egemonia fu presa dai liberali moderati alla Cavour. Ma Gramsci, come ha dimostrato Romeo nei suoi lavori, ha dato una interpretazione ideologica e assai polemica, che non ha alcun valore scientifico poiché Gramsci non conosceva il profondo legame esistente in Sicilia tra la siciliana borghesia agraria (la verghiana roba) ed il mondo contadino.