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Le foibe vergogna della storia da non dimenticare

La memoria di un orrore della storia quali sono state le foibe non deve essere mai dimenticata. In questi eventi sono stati inghiottiti e gettati nelle aree carsiche del confine friulano tantissimi italiani innocenti dalle truppe titoiste e comuniste di Tito. Questi luoghi sono divenuti non solo un luogo di sepoltura  ma di rimozione collettiva che per decenni è stata fatta dalla vulgata storiografica anche italiana. Finalmente il 10 febbraio di ogni anno si celebra il “Giorno del ricordo” di queste vittime innocenti, militari e civili , delle foibe e degli esuli istriani. Decine di migliaia di persone che hanno perso la vita e sono stati massacrati sia durante che dopo la seconda guerra mondiale.

Dopo il Giorno della Memoria che è dedicata ai milioni di ebrei uccisi nei campi di sterminio dai nazisti, è giusto e sacrosanto tenere viva la memoria dei fratelli esuli istriani assassinati nelle Foibe. Qualsiasi atto di violenza disumana di essere condannata e ricordata poiché con ciò si tenta di evitare che possano accadere altri fatti di questo tipo. Purtroppo sappiamo bene che la storia si ripete tristemente   e devono essere stigmatizzati per auspicare un mondo di pace e benessere tra popoli che devono puntare sempre alla solidarietà e alla libertà dai soprusi e dalla violenza. Parole che ancora risuonano nelle mie orecchie. Per ragioni geopolitiche ciniche e opportunistiche si descrisse Tito come un “comunista buono” mentre in realtà anche questa dittatura commise eccidi e aveva smanie espansionistiche anche se pura convenienza la Jugoslavia prese le distanze da Mosca  e dal Patto di Varsavia. I valori della resistenza antifascista e la lotta di liberazione nazionale deve sposarsi con la condanna senza se e senza ma di questi eccidi come quelli realizzati dai fascisti croati (gli ùstascia )che dal 1929, alleati dei nazisti tedeschi e fascisti italiani eseguirono uccisioni e stermini nello stesso territorio durante la dittatura di Benito Mussolini. Queste terre di confine sono state teatro di dolorose contese e atroci fatti che non possiamo cancellare e che vanno sempre commemorati al di là delle appartenenze politiche.

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Rosario Sorace, nasce a Giarre il 13 maggio 1958;nel 1972, a 14 anni, inizia un intenso impegno politico e sociale. A soli 25 anni diventa segretario regionale dei giovani socialisti in Sicilia e dopo due anni, nel 1985, viene eletto al Consiglio Comunale di Giarre. Successivamente, viene eletto al Consiglio Provinciale di Catania dove svolge la carica di Assessore allo Sviluppo Economico. Nel 1991 viene eletto Segretario della Federazione Provinciale del PSI di Catania. Nel contempo consegue la laurea in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Catania in cui oggi svolge il servizio in qualità di funzionario di Biblioteca del Dipartimento di Scienze Chimiche. È giornalista pubblicista. Collabora dal 2018 con i giornali on line IENE SICULE, SIKELIAN, IL CORRIERE DI SICILIA e AVANTI LIVE. È un grande di lettore di prosa e scrittore di poesie.
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