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L’uomo solo dinnanzi al male

…e io non ho/nessuna risposta al pianto dei bambini/né di risposta d’eco né d’uomo di gelo/ né di comete spettrali sopra pugni levati.

Dylan Thomas

Pure Fëdor Michajlovič Dostoevskij ne “I Fratelli Karamazov” si chiede e invoca: “Dio, perché i bambini piangono?” E non riesce a trovare un senso, una ragione plausibile a questo enigma. Inaccettabile è la latitanza di Dio di fronte al male, specie quello perpetrato contro i bambini. Anche Carlo Wojtyla ha dovuto fare i conti col silenzio di Dio e interrogarsi su di esso e cercare di giustificarlo in qualche modo, attribuendolo a una sua presunta collera, a uno sdegno di Padre verso i propri figli. L’onnipresenza del male nel mondo è sempre stata una delle più forti obiezioni all’esistenza di Dio. Tanto che Schopenhauer arriva a dire: “Preferisco negare Dio, piuttosto che addossargli la responsabilità del male”.

Lo stesso Giobbe piagato nell’animo e nel corpo da malattie e sofferenze e perdite, si scaglia con furore contro Dio, chiedendogli ragione del dolore, ma soprattutto della gratuità del dolore. Maledice il giorno della sua nascita , e poiché non può, né sa dare una risposta plausibile al mistero del male, conclude che la vita e la creazione non hanno senso.

Agghiacciante è la risposta di Dio: la giustizia, il bene, la pietà per le sue creature non sono suoi attributi. L’unico che lo giustifica e lo fa essere è una smisurata potenza, che contiene anche il male in una antinomia di cui Egli stesso è irresponsabile. Ma una smisurata potenza non è di per sé Male? E come accettare l’irresponsabilità di un Padre nei confronti di un Male che affligge i propri figli, anche quando essi stessi ne siano procacciatori contro di sé e contro gli altri. Più rassicurante per il credente l”idea di un Dio responsabile e consapevole, a cui potersi rivolgere anche imprecando, piuttosto che l’immagine biblica di un Dio assai simile alla Natura di Leopardi, indifferente, perché inconsapevole, e incolpevole perché irresponsabile, sia del bene che del male.

L’irresponsabilità di Dio nei confronti del Male espone l’uomo a una solitudine tremenda, e a una tragica disperazione di salvezza.

Allo stesso modo di Giobbe: “Meglio non essere nati” canta il Coro nell’ Edipo a Colono di Sofocle.

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Anna Vasta è nata a Catania. Vive a Riposto. Ha pubblicato: Confutazione delle religioni De Martinis & C, Catania,1993. Per la poesia: La Curva del cielo (Amadeus Editore, Soligo,1999); I Malnati (I Quaderni del Battello Ebbro Editore, Porretta Terme, 2004); Quaresimale (Prova d' Autore, Catania, 2006); Sposa del vento (Prova d'Autore, Catania 2008); Di un fantasma e di mari (Prova d'autore, Catania 2011); Cieli violati (Edizioni Ensemble, Roma, 2013). Per la saggistica: La prova del bianco(Aforismi). Edizioni Le farfalle,Valverde, 2015.
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