Tre di Valérie Perrin (edizioni e/o) 2021

Avere qualcuno che non ti dice mai di no, nell’amicizia, come in quell’ambiguo, incoerente, volubile sentimento che chiamano amore, solo questa disponibilità totale verso l’altro può tutelare dalla solitudine. Nell’ultimo romanzo dell’autrice di Cambiare l’acqua ai fiori, è l’amicizia, non l’amore, che può proteggere dal restare soli. L’ amicizia che sfiora l’amore, ma si solleva sovra di esso ed è solo lei gentil cosa. L’ amicizia che lega Nina, Étienne, Adrien, tre ragazzini di un piccolo comune del Sud della Francia, diversi per personalità, contesto famigliare di appartenenza e vissuti infantili, ma uniti da una condizione di marginalità esistenziale che alimenta in tutti e tre il sogno di una fuga dalle convenzioni opprimenti della provincia francese nell’ anonimato libertario di Parigi. Sogno da vivere insieme. Sogno che alimenta altri sogni, dalla pubertà sino alla maggiore età ed oltre ancora, intrecciando le loro vite aggrovigliandole in storie di innamoramenti, delusioni, perdite, fallimenti, successi insperati, rinuncie. Storie che si dipanano lungo traiettorie parallele e separate, dividendo le loro strade, per tornare a incrociarle per puro caso o per una fatalità intrinseca negli eventi. Perché i sentimenti che mettono radici nei cuori adolescenti resistono alle intemperie dell’esistenza, reggono silenzi e assenze di anni. Assenze solo apparenti, che basta una telefonata per trasformare in presenze vive. Anche in questo romanzo Valerie Perrin si conferma un’affabulatrice eccentrica che compone e scompone i destini dei suoi personaggi secondo le necessità che il vivere nella sua caotica impellenza imprime ai fatti ordinari, trasformandoli spesso in occasioni tragiche.