Loading
Nuovo quotidiano d'opinione e cultura
Il tempo: la ricchezza per l’umanità
Nuovo quotidiano d’opinione e cultura

Il femminismo sulla genitorialità omosessuale

Il disaccordo espresso da una parte di un’area del femminismo, che si rifà al pensiero della differenza sessuale, sulla modalità di procreazione delle coppie omosessuali, costituita da due uomini, corre in un ambito di informazione quasi di nicchia. Dacia Maraini, per esempio, ha ritrattato la sua adesione al manifesto del movimento snoq contro la maternità surrogata, ma non se ne è parlato più di tanto. Coerente con un pensiero e una prassi patriarcale la persona gay desidera un figlio a tutti i costi anche come manifestazione del suo potere. Volli, fortissimamente sempre volli.  Se una volta in caso di sterilità delle donne era la serva ad assolvere la questione ereditaria dei padroni, oggi in caso di impossibilità fisica del corpo maschile si continua ad utilizzare il corpo delle donne come un contenitore. Il buon Nichi Vendola, a suo tempo, ha dichiarato che suo figlio è nato da una storia d’amore. Si riferisce probabilmente  ad un nuovo amore, quello costituito da una inseminazione asettica ed artificiale , quello  con cui  magari  è stato  vicino alla donna contenitore, lo stesso amore con cui ha  toccato   il pancione, e riteniamo  non per il benessere della donna ma per l’equilibrio della futura psiche del  SUO nascituro , lo stesso amore con  cui  è stato   presente durante il  parto  per non perdersi la SUA  emozione del momento magico  della  nascita,  e subito dopo mollare  l’umano contenitore  femminile e  portarsi via  il Suo bambino , dall’America in Italia. Per non parlare del lato economico della questione. Questo si che è un nuovo amore genitoriale!  Sorvolando sulla possibile necessità della   bambina e del bambino, durante la loro crescita, di potersi affermare anche con il confronto e la condivisione dei segni del loro corpo con uno dei due genitori, penso che i gay debbano battersi per l’adozione dei bambini dichiarati già adottabili, allora sì che potranno dimostrare di essere portatori di nuove esperienze familiari e di un nuovo amore, lasciando così in pace il corpo delle donne. Da tempo si è preso atto del superamento del concetto di generica uguaglianza, la parola differenza, quando conviene, è utilizzata per il riconoscimento di vari diritti, è fondante allora  accettare che i corpi degli uomini e delle donne non sono né neutri né uguali, sono semplicemente asimmetrici, come afferma una costituzionalista femminista, l’asimmetria intesa come differenza e non come subordinazione o strumentalizzazione di un corpo sull’altro. Se consideriamo un atto solidale, ma a pagamento, la maternità su commissione, se assistiamo al licenziamento di una donna incinta ed al traffico sempre più preoccupante della prostituzione, soprattutto femminile, come ad accadimenti naturali, insomma se con il corpo delle donne tutto è possibile, come si può pensare di fermare la violenza sessuale ed il femminicidio?

Share Article
Nunziatina Spatafora, nata a Giarre il 26 giugno del 1958, laureata in filosofia e Scienze delle Amministrazioni presso l'Università di Catania, lavora presso la Città Metropolitana di Catania di cui è presidente del Comitato Unico di Garanzia. Negli anni settanta, ottanta e novanta del secolo scorso, è stata fondatrice ed animatrice di associazioni femministe per i diritti delle donne e per l'esplicitarsi della cultura delle e sulle donne. I documenti di questa attività si trovano presso il suo archivio personale oppure presso il blog http://nunziatinaspatafora.blogspot.com È stata dirigente del Pci, Pds,Ds impegnata sui temi sociali ed di sviluppo locale. Dagli anni ottanta collaboratrice di giornali locali, per dieci anni iscritta all’albo dei pubblicisti e giornalisti, nel 2000 ha pubblicato un testo su Sciascia: le donne, la mafia presso la casa editrice di Catania CUECM. Ha tenuto diversi incontri nelle scuole del territorio sulla parità di genere.
TOP