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A proposito di emergenza gas

È la nuova emergenza che deriva dalla situazione che abbiamo vissuto per due anni. Mi riferisco al tema del caro bollette che inquieta famiglie, consumatori e imprese.

Ora si viene a sapere una notizia sorprendente che dalla metà di dicembre l’Italia ha esportato gas e alla fine dell’anno il nostro Paese ha venduto all’estero 20 milioni metri cubi di gas. Questo dato corrisponde al 10% del consumo netto in Italia che proprio il 31 dicembre è stato di 214 milioni di metri cubi. Allora non si capisce bene perché l’Italia, che importa in quantità enormi energia si permette di esportare gas anche in un periodo in cui i prezzi sono veramante alle stelle. La risposta è presto data: infatti è entrato in funzione il gasdotto Tap, 878 chilometri di lunghezza che trasporta circa 8 miliardi di metri cubi di gas da Baku, in Azerbaigian per arrivare in Puglia. Questa grande fornitura consente un sistema di stoccaggio in grado di garantire all’Italia una riserva preziosa che si attiva proprio nei periodi di emergenza come quello che viviamo. Dobbiamo comprendere meglio certi meccanismi che pochi conoscono tranne gli addetti ai lavori.

Una volta estratto dai produttori e  per arrivare al consumatore finale che sono appunto le industrie, le  centrali e il mercato residenziale) il gas viene veicolato tramite i tubi (gasdotti) o navi in forma liquida o Gln (gas naturale liquefatto).Successivamente avviene un processo di rigassificazione  che consente di riportare il prodotto dallo stato liquido utilizzato nel trasporto marittimo a quello gassoso utile in modo da effettuare il trasporto terrestre e  di conseguenza il consumo finale. Il nostro Paese possiede rigassificatori: a Panigallia (La Spezia); a Rovigo;  e l’ultimo in Toscana, su una nave offshore che è ormeggiata tra Pisa e Livorno.

Abbiamo vissuto la fase acuta della pandemia che ormai appare alle spalle e adesso vi è stata lo straordinario aumento della domanda di navi di Gnl della Cina, economia in forte ripresa. In questa crisi energetica hanno concorso le tensioni geopolitiche con la Russia e anche l’aumento dei certificati per le emissioni di CO2, elementi convergenti e concorrenti che hanno provocato un’impennata imprevista dei prezzi della materia prima sul mercato in Europa, laddove il gas è negoziato nelle varie Borse. Nella penisola il gas, ade esempio, è scambiato sul Psv o Punto di scambio virtuale. Tutta il mercato più importante d’Europa è il Ttf, che è l’hub olandese, in quanto è un mercato di importazione. Proprio in passato sia nel Paese dei tulipani che nel Mare del Nord l’Europa produceva più gas.

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Rosario Sorace, nasce a Giarre il 13 maggio 1958;nel 1972, a 14 anni, inizia un intenso impegno politico e sociale. A soli 25 anni diventa segretario regionale dei giovani socialisti in Sicilia e dopo due anni, nel 1985, viene eletto al Consiglio Comunale di Giarre. Successivamente, viene eletto al Consiglio Provinciale di Catania dove svolge la carica di Assessore allo Sviluppo Economico. Nel 1991 viene eletto Segretario della Federazione Provinciale del PSI di Catania. Nel contempo consegue la laurea in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Catania in cui oggi svolge il servizio in qualità di funzionario di Biblioteca del Dipartimento di Scienze Chimiche. È giornalista pubblicista. Collabora dal 2018 con i giornali on line IENE SICULE, SIKELIAN, IL CORRIERE DI SICILIA e AVANTI LIVE. È un grande di lettore di prosa e scrittore di poesie.
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