Il fiore ritrovato

Era l’autunno un fiore disseccato,
compresso entro i fogli della vita;
un fiore che chiedeva una carezza
di linfe vive e note musicali.
Ed io, stolto, invocavo la ragione,
pensavo per dicotomie,
mentre nel mare della dissolvenza
altro non v’era che suadente azzurro,
azzurro calmo sino all’ alto cielo.
Così dicevo al fiore calpestato:
-Ti sarò amico, ti porterò dal botanico.
E non capivo che non sarebbe bastato
conoscere le note, serbare gli spartiti,
se la somma delle mie stagioni
mi molceva il petto con frammenti di a priori.
Quali sentori umidi e molesti
rechi a me questo fiore ritrovato
non so dire, perché nell’isola del presente
non v’è spazio, non v’è tempo,
per questa mia vorticosa formazione
di immagini e pensieri.