John Milton il mirabile poeta e pensatore liberale

Proprio il 9 dicembre del 1608 nasceva a Londra John Milton che è stato una stella del firmamento anglosassone con una attività assai poliedrica di scrittore, poeta, filosofo, saggista, statista e persino di teologo. È ritenuto un letterato di grande talento tra i più importanti e famosi di quell’epoca.
Divenne celebre per aver scritto il poema epico “Paradiso perduto(Paradise Lost)”, che venne pubblicato in una prima edizione comprendente 10 volumi quando lo scrittore aveva 59 anni ed era cieco e povero. Fece una seconda edizione di 12 volumi nel 1674 e sostanzialmente quest’opera che tratta il tema del dramma cosmico . Nell’opera intitolata L’Areopagitica scritta nel 1644 invocò con coraggio trepidante la libertà di stampa. Milton ebbe modo di scrivere 24 sonetti che in gran parte furono pubblicati dopo la sua morte e elaborò anche un breve testo didattico, il “Trattato dell’educazione” (Tractate of Education).
Si nutrì di un’educazione intrisa di puritanesimo conseguendo la laurea , dopo aver conseguito la laurea al Christ’s College della prestigiosa Università di Cambridge. Tuttavia Milton sin dall’adolescenza sentì dentro la sua coscienza un moto di ribellione verso il clero anglicano che lo portò a rinunciare a prendere gli ordini sacri e ,quindi, abbracciò un senso della libertà componendo poesie. Visse con il padre, nel periodo compreso tra 1632 al 1638 nel Buckinghamshire ed in tal modo studiò senza patemi di carattere economico dedicandosi i special modo ai classici e alla storia ecclesiastica e politica soprattutto degli italiani Bembo, Dante, Petrarca e Tasso.
Prese a viaggiare in Europa prediligendo tra Francia e Italia, dove ebbe modo di conoscere Galileo Galilei . Non riuscì ad andare in Sicilia e in Grecia poiché nel frattempo scoppiò la guerra civile in Inghilterra . Tornò a Londra dedicandosi agli studi e all’insegnamento e scrivendo saggi e trattati di carattere politici e religiosi.
Milton ricoprì cariche di Stato proprio nel momento in cui l’Inghilterra fu in piena guerra civile. Venne nominato nel 1649 segretario degli Affari esteri. Qualche anno dopo nel 1652, fu colpito da cecità e dovette fare ricorso all’aiuto di un segretario. Ci fu la restaurazione di Carlo II e Milton venne messo in carcere perché sostenne la causa parlamentare essendo vicino ad Oliver Cromwell, Venne liberato ben presto grazie ai buoni uffici del suo amico e studente Andrew Marvell che in seguito sarà anch’esso poeta .Spirò a Londra nel 1674 all’età di 66 anni. Dopo la grande opera del Paradiso perduto, ne seguì un’altra nel 1671, il Paradiso riconquistato , che fu edita insieme alla tragedia “I nemici di Sansone”, proprio ispirata alle vicende bibliche di Sansone. Tra il il 1625 e il 1640 pubblica il “Lycidas”, che è un’elegia pastorale in 193 versi,e che venne dedicata alla memoria di uno studente di Cambridge. In quest’opera il poeta affronta il tema della morte “prematura” che spezza la coerenza esistenziale oltre che le ambizioni e i progetti coltivati nella giovane età. Poi abbiamo anche l’opera “L’allegro e Il pensieroso”, che sono due poemetti completati nel 1631 e pubblicati verso il 1646 .
Nell’esaltante vicenda umana di John Milton abbiamo il periodo che va dal 1640 al 1660, quando scrisse dei veri e propri libelli che gli diedero una notorietà nella Gran Bretagna. Una prima opera è sicuramente “Of Reformation Touching Church Discipline in England”, del 1641, in cui si schierò contro l’istituzione episcopale e si pronunciò al ritorno dello spirito della Riforma
Un altro libello famoso è “The Reason of Church Government Urged Against Prelaty”, che venne scritto e pubblicato fra il 1641 e il 1642, in cui invece oltre ai sui temi della riforma laica sono contenuti anche elementi di autobiografia. Milton fu un sostenitore accanito del divorzio che appoggiò intorno al 1643 anche in questo caso con uno scritto in Dottrina e disciplina del divorzio (The Doctrine and Discipline of Divorce).
Poi abbiamo dei trattati intorno al 1660: Difesa del popolo anglicano (Pro populo anglicano defensio) e Trattato del potere civile nelle cause ecclesiastiche (Treatise of Civil Power in Ecclesiastical Causes) ,in cui il poeta si cimentò sui temi di natura teologica dichiarandosi apertamente favorevole all’interpretazione assolutamente soggettiva delle Sacre Scritture e tra l’altro in questi due trattati reitera indicazioni e suggerimenti per un’effettiva riforma di governo. La cecità che lo colpì gli impedì il suo sogno di preparare uno studio completo sulla vita e la dottrina cristiana anche se cercò di supplire a questa condizione con l’aiuto di segretari a questo progetto sino alla morte, avvenuta nel 1674.
La sua opera prima di morire fu “ De doctrina christiana”, in cui sostenne la discrepanza e l’incoerenza degli insegnamenti e usanze della Chiesa Cattolica Romana e delle Chiese Protestanti con i contenuti delle Sacre Scritture. In quest’opera citò per più di novemila volte il termine Geova per indicare il nome di Dio e questa espressione sarà riportata nei suoi scritti.
In questo opera si basò sulla Bibbia rigettando la dottrina calvinistica della predestinazione e esaltando il libero arbitrio. Affermò che l’anima umana è soggetta alla morte e che non possiede la duplicità o la scindibilità rispetto al corpo. Dunque l’unica speranza per i morti è quella di una futura risurrezione dal sonno eterno. Sempre sul piano teologico fece sua la tesi delle scritture, che Cristo, il Figlio di Dio, è subordinato a Dio, il Padre. Queste posizioni entrarono in contrasto con l’insegnamento ufficiale della Chiesa e tale manoscritto fu deposto in archivio per 150 anni prima che ritornasse in auge. Fu ,infatti, il re Giorgio IV,nel 1823, che diede ordine di tradurre l’opera dal latino e che venisse resa pubblica. Tuttavia due anni dopo l’opera fu pubblicata in inglese scatenando acri e dure polemiche sia negli ambienti teologici che letterari. C’è chi sostenne che l’opera fosse un falso anche se il tentativo fallì miseramente con la convalida del manoscritto che venne definitivamente addebitato al poeta . In John Milton risiedono i germi della riforma liberale e fu sempre un uomo di elevato pensiero e fervida azione. Seppe conciliare in modo mirabile la vita di eccelso letterato con quello di abile diplomatico. Quando Cromwell si affermò nella guerra civile, Milton lo fiancheggiò trovando la conferma delle sue idee e convinzioni. Sono assai importanti le riflessioni di Milton sul diritto del popolo oppresso ad uccidere il tiranno, influenzando John Locke nella teoria del legittimo diritto di resistenza.